Genitori e Figli
Adolescenza
Essere adolescenti tra sfide, fragilità e potenzialità
“I tratti distintivi dell’adolescenza, che possono essere un dono e allo stesso tempo una sfida, sono proprio ciò di cui abbiamo bisogno da adulti per mantenere la carica vitale nella nostra esistenza.”
(Daniel Siegel)
L’intervento psicologico può essere rivolto ai genitori, agli adolescenti o ad entrambi e prevede, in uno spazio protetto, un percorso graduale di conoscenza di sé, delle proprie emozioni, dei propri sentimenti e risorse per affrontare le situazioni di disagio e conflitto.
Gli interventi psicologici possono aiutare l’adolescente a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, a riconoscere i propri punti di forza e acquisire sicurezza delle proprie capacità.
Le conoscenze su ciò che accade in questa fase di sviluppo rivestono grande importanza sia per i genitori che per gli stessi adolescenti / giovani adulti.
Conoscere aiuta a chiarire, ad orientarsi verso scelte e soluzioni, a riconoscere una condizione di disagio e chiedere aiuto.
Adolescenza un periodo di grandi trasformazioni
L’adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni fisiche, psicologiche, emotive e sociali, una fase dello sviluppo estremamente importante nella quale diventano centrali i compiti connessi alla formazione e al consolidamento dell’identità.
L'accettazione del proprio corpo, la scoperta della sessualità, la formazione dei legami amicali e affettivi al di fuori del nucleo familiare, la gestione e la negoziazione della propria autonomia e del proprio ruolo, rappresentano compiti evolutivi tipici di questa fase, insieme a ulteriori criticità che possono riguardare la pressione per conformarsi ai coetanei, la qualità della vita familiare, l’influenza dei social, il bullismo...
Tutto ciò può creare squilibri e attivare situazioni di crisi individuale e conflitti che si manifestano in particolare negli ambiti di vita più vicini all’adolescente, come la famiglia e la scuola.
Per i genitori la preoccupazione è spesso accompagnata dall’incertezza, dal non sapere come e cosa fare.
L’incertezza, il non trovare risposte, oltre ad essere doloroso, può indurre verso decisioni o atteggiamenti non adeguati alla situazione.
È essenziale saper osservare per poter rilevare e riconoscere alcuni segnali, spesso più nascosti, che devono destare preoccupazione, perché rivelano una vulnerabilità più profonda.
In altri casi è l’adolescente stesso che si trova a dover far fronte, oltre che alle proprie fragilità, anche a problematiche familiari, come separazione dei genitori, crisi economiche della famiglia, malattie...
In ognuno di questi casi è fondamentale saper chiedere tempestivamente un aiuto professionale.
Sviluppo e funzionamento del cervello durante l’adolescenza
“L’adolescente si trova in un periodo di grande importanza, sia per sfruttare la propria capacità di imparare, sia per ricevere gli stimoli che plasmeranno il cervello dell’adulto nel quale inevitabilmente si trasformerà. Naturalmente, e questo è importante saperlo, in modo da poterci mettere nei suoi panni, il cervello dell’adolescente ha una serie di caratteristiche particolari.
Quando si spalanca la porta dell’adolescenza, il cervello è praticamente formato eccetto per un’ultima ma importantissima tappa del suo sviluppo, la sua maturazione.
Ciò che per gli adulti è normale, abituale, per loro è qualcosa di confuso e insolito perché il cervello è in piena maturazione e le sue connessioni si stanno ancora consolidando”.
(Javier Quintero)
I pensieri, le emozioni, il comportamento, sono tre aspetti principali che determinano il funzionamento psicologico dell’essere umano e l’adolescente affronta un lungo e complesso percorso con molteplici cambiamenti per arrivare alla formazione della sua identità.
Durante lo sviluppo avvengono modificazioni a livello cerebrale che è importante conoscere per meglio comprendere le grandi trasformazioni che i ragazzi e le ragazze vivono e attraversano.
Alla nascita il cervello è già formato e nei primi anni di vita la sua caratteristica principale é quella di essere in costante crescita, così, anche grazie all’interazione con l’ambiente circostante, gradualmente il cervello aumenta in dimensioni, volume e organizzazione.
In adolescenza c’è un rapido incremento delle capacità fisiche e mentali, migliorano le capacità di apprendimento, capacità di astrazione e aumento delle potenzialità per soddisfare le esigenze scolastiche più impegnative.
In adolescenza possiamo però anche osservare comportamenti imprevedibili, spesso rischiosi o vulnerabilità, stati depressivi, difficoltà relazionali, autoisolamento.
I fattori che possono scatenare questi comportamenti o disturbi dell'umore sono diversi: cambiamenti fisici e ormonali, ricerca dell'identità, pressione da parte del gruppo dei pari...
In parte una risposta possiamo individuarla nei diversi tempi di maturazione di alcune aree del cervello.
Gli studi medico scientifici hanno infatti rilevato differenti tempi nei processi di maturazione del sistema nervoso centrale.
In particolare la regione limbica che media i processi emotivi matura precocemente, mentre l’area della corteccia prefrontale, deputata al controllo dei processi emotivi, cognitivi, impulsivi e decisionali, si sviluppa con maggiore lentezza e arriva a piena maturazione solo al termine della fase adolescenziale (in media intorno ai 23-25 anni le femmine e 27-29 i maschi - Casey et al. 2011).
Questo divario nei tempi di maturazione può parzialmente spiegare alcuni comportamenti della fase adolescenziale, dagli stati depressivi, ansia, chiusura e isolamento, ai comportamenti a rischio, uso di sostanze, aggressività, autolesionismo, nei casi più gravi si può arrivare a compiere gesti anticonservativi /suicidio.
La precoce maturazione della regione limbica, associata al cervello emotivo e impulsivo, può far sentire all’adolescente le più profonde emozioni, gratificazioni e desideri, dall’altro la regione prefrontale, associata al controllo degli impulsi e ai processi decisionali, non ha ancora raggiunto la piena maturazione per poter esercitare al meglio il controllo, riconoscere e monitorare in modo adeguato le emozioni e intervenire nei processi decisionali con consapevolezza.
Il percorso psicologico è la migliore risposta per ridurre la sofferenza e sostenere l’adolescente nell’acquisire una graduale consapevolezza dei propri sentimenti ed emozioni, riconoscere e far emergere le proprie risorse, aumentare il senso di efficacia, di autostima, di fiducia nelle proprie capacità.